venerdì 29 aprile 2016

 Scadrà il 16 maggio il termine per aderire al ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell´Uomo (CEDU) promosso dalla CGS

 
Scadrà il 16 maggio il termine per aderire al ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell´Uomo (CEDU) promosso dalla Confederazione Generale Sindacale (CGS) contro il blocco dei contratti e delle retribuzioni dei lavoratori nel pubblico impiego. Sono oltre 20mila i ricorrenti che finora, inserendo i propri dati personali, si sono registrati alla piattaforma informatica attiva sul portale www.ricorsocgs.it

Obiettivo dell´iniziativa è ottenere il riconoscimento di un equo indennizzo per i 7 anni di blocco contrattuale e la riapertura immediata del negoziato all´Aran per un rinnovo contrattuale che metta a disposizione risorse economiche dignitose.

"Questo ricorso - spiega Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della FGU, che con FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), NURSIND (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) e Unione Artisti UNAMS costituisce la CGS - rappresenta un´occasione preziosa per docenti e Ata di far valere i propri diritti: per ogni ricorrente verrà chiesto un indennizzo che sarà quantificato in importi a partire dai 4000 euro".

"Dal Documento di economia e finanza (Def) si evince che non saranno stanziate risorse aggiuntive rispetto ai 300 milioni dell´ultima legge di Stabilità. Ciò significa che i dipendenti statali dovrebbero accontentarsi di appena 5 euro in più in busta paga, un´elemosina offensiva che - conclude Di Meglio - dà ancora più forza al ricorso promosso dalla CGS".